Sarà lo spettacolo di danza ispirato a uno dei capolavori di Giovanni Verga a segnare il giro di boa di “Visione Meridiana”, il progetto artistico ideato da Aurelio Gatti e Vito Meccio e promosso dall'Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, dedicato all'uomo mediterraneo.
Venerdì 26 agosto, alle ore 21, (ingresso libero fino ad esaurimento posti) sarà l'Area archeologica di Solunto, a Santa Flavia, ad ospitare la performance “La Lupa”, coreografia di Carlotta Bruni nata da una idea di Aurelio Gatti, con i danzatori Lucia Cinquegrana, Polina Lukanska e Matteo Gentiluomo.
“La lupa” di Giovanni Verga spinge a interrogarsi sulla potenza e sull’impotenza degli schemi e delle convenzioni sociali. La lupa sembra proprio vivere al di là del bene e del male, in una dimensione di eccedenza dell’essere, e tutti coloro che si imbattono in lei non possono che rifugiarsi nelle “istituzione” della religione e della Legge. Ragione e religione sono le grandi alleate e le grandi assenti dall’orizzonte di questa novella, pubblicata nel 1880.
Della lupa si parla come si parlerebbe del diavolo, perché la sua capacità di destrutturare gli equilibri razionali umani è paragonabile soltanto alla forza malefica di satana, con la quale solo la religione può e deve contrastare, ma persino Padre Angiolino di Santa Maria di Gesù, un vero servo di Dio, aveva persa l’anima per lei.
Nel testo è emblematico il rapporto che si instaura tra tentazione, religione e magia, e la coreografa Carlotta Bruni è su questo aspetto che centra la sua creazione. Amore e morte combattono strenuamente senza alcuna possibilità di compromesso. Al di là della fabula, alquanto semplice, l’attenzione sta nella tragedia umana a tinte necessariamente forti. E' qui che l’autenticità del verismo, di cui Verga è tra i massimi esponenti, ci restituisce un mondo arcaico, scabro, dalle emozioni primigenie, in cui eros ed ethos si battono in un duello che solo nella morte può avere il suo epilogo.
“Visione Meridiana” è un progetto realizzato dalla Cooperativa Agricantus di Palermo e da Estreusa di Caltanissetta con il sostegno della rete nazionale dei Teatri di Pietra. Il programma si conclude domenica 28 agosto al Bagno Arabo di Cefalà Diana con la messa in scena di “PerSéFone” da Ghianni Ritsos, con Elisa Di Dio diretta da Filippa Ilardo.
Fonte: Palermotoday
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