Per la RICETTA
DELLA DOMENICA, gli amici di PALERMO A TAVOLA, ci
consigliano I Sigghiola, che Si possono fare con budella di agnello, bovino, o
capretto.
Lavare accuratamente le budella sotto l’acqua corrente, strofinarle con il sale per sgrassarle e metterle in uno scolapasta a scolare.
Lavare accuratamente le budella sotto l’acqua corrente, strofinarle con il sale per sgrassarle e metterle in uno scolapasta a scolare.
Quelle di bovino (che sono quelle che si trovano
comunemente nelle bancarelle per strada) si infilzano in uno spiedo ripiegandole ad ”S” fino
a quando non si è completato lo spiedo.
Quelle di agnello o capretto si arrotolano in un cipollotto (scalogne in palermitano) e steli di prezzemolo
Quelle di agnello o capretto si arrotolano in un cipollotto (scalogne in palermitano) e steli di prezzemolo
Vanno
arrostite sulla brace, lentamente, e devono essere ben cotte, anzi
leggermente abbrustolite. Una volta cotte vengono tagliate a pezzetti
e condite con sale e succo di limone.
Devono essere mangiate caldissime!
Devono essere mangiate caldissime!
E’
un tipico cibo da strada palermitano di antichissima origine.
La tradizione degli stigghiolari
Il rito inizia nel primo pomeriggio quando nelle tipiche
bancarelle che di mattina sembrano tuguri abbandonati, arriva lo stigghiularo.
La prima cosa da fare è preparare il carbone e accendere il fuoco sotto la
griglia che accoglierà quelle succulente prelibatezze.
Essendo
molto grasse vanno mangiate caldissime, quindi, per evitare agli avventori
lunghe e fastidiose attese davanti al rogo fumante, vengono cotte parzialmente
in anticipo e poi spostate lateralmente sulla griglia in modo che si mantengano
calde ma non brucino. Prima della consumazione vengono rimesse sulla brace per
ultimare la cottura.
Quindi
vengono tagliate a piccoli pezzi e servite con una spolverata di sale e del
limone spremuto sopra. La tradizione vuole che vadano accompagnate con una
buona bottiglia di birra ghiacciata.
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